martedì 29 ottobre 2019

FEGATO

Il fegato è la ghiandola più grande del corpo umano: si trova a destra, dietro le ultime sette o otto costole, è di colore bruno e pesa in media 1,5Kg.

Esso svolge moltissime funzioni: durante la digestione produce e secerne la bile;  si occupa di filtrare le sostanze assorbite nell'intestino tenue;  permette di metabolizzare gli zuccheri; svolge una serie di processi, come la produzione di fattori di coagulazione; funge da deposito per numerose sostanze, tra cui il glucosio (come glicogeno), la vitamina B12, il ferro e il rame; contiene numerose cellule specializzate del sistema immunitario che agiscono da "filtro" nei confronti degli antigeni; e infine ha la funzione fondamentale di rimuovere le tossine e altri elementi nocivi dal sangue.

Purtroppo, con l’alimentazione moderna, condotta prevalentemente con zuccheri, grassi e cibi scadenti, con l'aggiunta di uno stile di vita alterato (dovuto in gran parte ad intossicazione da farmaci allopatici comunemente prescritti, compresi quelli che si dicono rivolti alla cura di processi infettivi a suo carico, nonché i chemioterapici, anche quelli cosiddetti deboli, volti a contrastare, mera illusione, tumori  epatici o d'altri organi, anche metastatizzati), la funzionalità di questo organo, intimamente connesso con altri, come l’intestino e i reni, va a farsi benedire.

Non si pensa, tranne che dai medici che vi hanno rivolto studi, alla complementare compromissione per le cause suaccennate, oltre che della ghiandola epatica, anche del Sistema Linfatico Associato alle Mucose, o MALT, intimamente collegato poi alla flora batterica intestinale, che da sola rappresenta ben l'80% del sistema immunitario, alterata comunemente ed estesamente da alimentazione acidificante e tossica, oltre che da antinfiammatori, antibiotici e cure ormonali.

Le principali tossine che il fegato deve dunque metabolizzare sono la stragrande maggioranza dei farmaci, l’alcol, sostanze tossiche ambientali, i cibi acidificanti e scadenti, gli additivi alimentari ed il surplus di ormoni prodotti dal nostro organismo in caso di stress.

Da queste tossine sono invasi almeno dieci milioni di italiani, se non tanti di più.

Ora, in concorso col cosiddetto Ministero della Salute,  l’Aifa - la succursale italiana della perversa Big Pharma, un coacervo di multinazionali che dirigono obsolete ma ancora grandemente sovvenzionate ricerche e controllano le industrie dei farmaci sparsi nel mondo -  cosa ha pensato, a riguardo di tale pletora di ammalati?

Di dotare gratuitamente gli ospedali e le Asl di farmaci – commercialmente Sovaldi, Harvoni, Gilead - che essa dice utili per la “cura” del fegato, in particolare in caso di epatiti infettive, quali la C, presenti non solo nei tossicodipendenti, ma anche nei cirrotici, nei trapiantati e nei soggetti a manifestazioni extra-epatiche cosiddette HCV-correlate.

Una vera schifezza, che non farà altro che aggravare, tramite quelle molecole, da usare per mesi e mesi, ancor più le funzioni epatiche, oltre che immunitarie, e che  costerà miliardi di euro allo stato (che, ove i politici non fossero stati disattenti, avrebbe potuto destinarli ai milioni di poveri della penisola), con buona pace delle industrie del farmaco, che ne trarranno grandi profitti con l’aiuto di medici incompetenti, sulle spalle della povera, ignara gente.

Diceva Claude Bernard: “Il microbo è nulla, il terreno è tutto”. Proprio così: i virus, compreso quelli detto HIV, sono una fregnaccia.

Quando l’organismo è ben nutrito - e sono sufficienti zuppe di patate e cipolle, condite con buon olio di oliva extravergine, erbette e sale marino -, il fegato rimane pulito, e, semmai siano presenti residui di tossine da farmaci o degli stessi virus, esso le metabolizza e ne provoca l’espulsione per via urinaria.

Rimane così ben in piedi l'affermazione di Ippocrate, padre della medicina: "Le malattie nascono a tavola".

Comunque, ove, per recuperare le suddette funzioni epatiche e quindi l'intero organismo, si voglia integrare la dieta con complementi farmacologici utili, li si trovano ampiamente in natura, nelle erbe e nelle piante: basta clicckare “cure naturopatiche per il fegato”, più che leggere un buon trattato di erboristeria, per allargare la mente.

In ogni caso, le industrie etiche del farmaco producono molecole del tutto protettive per il fegato, e ne cito due: la silimarina, che deriva dalla pianta del carciofo, ed il glutatione ridotto.

Chi volesse informarsi di più, non ha che da fare le opportune interrogazioni, in merito ai due farmaci suddetti, sulla rete.

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